Fare un backup è importantissimo in un processo di disaster recovery. Attuando questa procedura periodicamente, potrai generare una copia di file o database importanti e recuperarli in casi di emergenza quali guasti, attacchi informatici, errori da parte di chi usufruisce di questi file.
In questo articolo, vedremo nel dettaglio che cosa sono i backup. Parleremo anche della loro importanza, dell’utilizzo e dei test di ripristino.
Che cos’è il backup?
In informatica, il backup è la duplicazione di un file o di un insieme di dati su un supporto esterno al computer. Serve, insomma, per avere una copia delle nostre foto, conversazioni sui software di messaggistica, contenuti del nostro sito e molto altro.
Il backup è quindi fondamentale per tutelare i propri dati e andarli a riprendere quando è necessario. Qualunque azienda che presenta un ambiente IT dovrebbe effettuare periodicamente il backup dei dati in modo da non perdere mai le informazioni importanti.
Tuttavia, anche i privati che utilizzano uno smartphone o un qualsiasi altro dispositivo, dovrebbero effettuare un backup periodico in modo da recuperare dei file e cartelle in caso di necessità.
A cosa serve il backup?
Lo abbiamo già anticipato, ma è meglio approfondire il vero motivo per cui si effettua un backup. In caso di imprevisti quali guasti degli hardware, incendi, allagamenti, terremoti, attacchi informatici o errori di tipo umano, il backup si rivela utile per recuperare i dati perduti e tornare alla condizione precedente la perdita degli stessi.
Ogni azienda dovrebbe possedere un data recovery plan, in modo da prevedere e risolvere eventi spiacevoli come quelli appena elencati e recuperare tutto il necessario per tornare a essere operativi.
Gestire le operazioni di backup in azienda
Oggi le informazioni sono il fulcro dell’economia mondiale. Ecco perché la loro sicurezza va tutelata. Tuttavia, soprattutto le piccole aziende, tendono a sottovalutare questo aspetto.
Sono convinte che i propri dati siano al sicuro o che non valga la pena spendere dei soldi per proteggerli. Niente di più sbagliato: oggi software e hardware per la duplicazione di file e dati sono accessibili a tutti e bisogna approfittarne.
E’ necessario organizzare i dati in modo da essere efficienti in caso di emergenza e ricominciare a essere produttivi senza perdere nulla di importante.
Tipi di backup
I backup possono essere ricondotti a due grandi categorie: quelli che creano una replica e l’archiviazione.
Replica dei file
La replica dei file è una modalità molto semplice. Esistono in commercio strumenti che si occupano automaticamente della sincronizzazione di file tra la locazione principale e la replica. Altrimenti, è l’utente stesso che può occuparsi della copia manualmente.
Questo metodo richiede un server o dischi rimovibili. Una volta si utilizzavano dei nastri, ma oggi questa modalità è caduta in disuso.
Certamente è un metodo molto rapido, anche se poi non sarà possibile utilizzare le vecchie versioni dei file duplicato.
Archiviazione
Questo problema non si presenta con il metodo dell’archiviazione. Attraverso questo metodo, i file vengono impacchettati e inseriti in un archivio. I software che si occupano della generazione dell’archivio e del monitoraggio dello stesso hanno certamente dei vantaggi, come la possibilità di risalire a precedenti versioni dei file.
Tuttavia, hanno un certo costo e necessitano di un ripristino in caso di perdita dei file principali.
Test di ripristino dei backup
Ad ogni modo, i processi di backup vanno controllati per verificare che non vi siano interruzioni della duplicazione. Potrebbe succedere, per esempio, quando lo spazio di archiviazione non è più sufficiente.
In azienda, come nella vita di tutti i giorni è dunque bene verificare che tutti i processi di backup siano conclusi e integri. Inoltre, è sempre bene testare il ripristino.
Ormai tutti i software per il backup offrono la possibilità di effettuare test di ripristino. Si tratta di test ricorrenti automatizzati per verificare che i file e le cartelle di backup siano recuperabili e utilizzabili.
I software utilizzano screenshot per verificare la corretta esecuzione del ripristino. Questi forniscono la registrazione di ciò che è avvenuto durante il test e inviano report all’utente direttamente tramite email.
Si tratta di un processo che va eseguito periodicamente, molto semplice da avviare e comodo in quanto completamente automatizzato. Inoltre, i risultati del test offrono una panoramica sulle tempistiche per il ripristino di emergenza.
Metodi per il backup moderni
Nelle aziende, per eseguire il backup, si utilizzano oggi due metodi: NAS e cloud storage, più affidabili e semplici da utilizzare rispetto ai dischi rimovibili.
Il NAS
Il NAS è un server dedicato esclusivamente all’archiviazione di file e dati. Il cloud storage è un archivio presente in rete. Entrambi questi metodi sono certamente molto sicuri, anche se presentano dei difetti: per esempio, il NAS non permette di recuperare i dati in caso di errori umani o corruzione del software.
Cloud storage
Il servizio di storage in cloud è spesso la soluzione più diffusa tra le aziende, in quanto incontra le esigenze di utilizzo ed economiche delle imprese.
I servizi di backup online sono molto convenienti in quanto offrono velocità e spesso spazio illimitato. Consentono l’accessibilità ai dati ovunque ti trovi e questi si trovano in data center professionali al sicuro da attacchi o danni.
Conclusioni
Il backup è un processo fondamentale per l’operatività e la sicurezza di un’azienda. Quasi sempre l’importanza di un backup si percepisce nel momento in cui è ormai troppo tardi, quando ormai abbiamo perso dei dati fondamentali.
In questo breve articolo hai scoperto l’importanza del backup e a quali strumenti di potresti affidare. Se hai bisogno di un consulto per scegliere la soluzione migliore per la tua impresa, non esitare a contattarci!